JU JITSU (柔術)
Shirobei Hakiyama Yoshitoki, medico di Nagasaki, per approfondire la “conoscenza” si reco in Cina, Dice la leggenda che un giorno durante una forte nevicata Shirobei, impegnato nella sua meditazione giornaliera, si accorse che alcuni alberi venivano mutilati dal peso della neve mentre uno solo rimaneva intatto: era un salice. Ogni volta che la neve si accumulava sui suoi rami minacciando di spezzarli, questi si flettevano liberandosi del peso e si riprendevano la primitiva posizione.
Impressionato da quanto visto, Shirobei ne dedusse che era meno dannoso assecondare la violenza e la forza bruta che opporsi ad essa; ciò lo condusse ad ideare circa trecento tecniche di combattimento corpo a corpo basate sul principio della morbidezza o cedevolezza (ju).
Nasceva quindi l’arte di combattimento denominata JU JUTSU. Jikoro Kano (1860-1938) fondatore nel 1882 del JU DO KODOKAN, fa risalire al 1600, 1650 d.C. la data di nascita di questa arte.
Col passare dei secoli il Ju Jutsu si è evoluto come forma di combattimento (non sportivo) raggiungendo un altissimo grado di efficienza, tanto da essere scelto per l’addestramento di numerosi corpi speciali di Polizia e Forze Armate di tutto il mondo. La sua efficienza deriva dal non avere nulla di mistico né di essere un insieme di credenze religiose, ma di mirare ad ottenere il massimo risultato col minore dispendio di energie.
Letteralmente lo JU JITSU è dato dall’unione delle parole JU (tenero, morbido, cedevole) e JITSU (tecnica).
In termini di applicazione alla difesa si può definire come o sfruttamento del corpo umano al fine di una pronta efficacia e definitiva soluzione ad un attacco.
JU JITSU (柔術)

