Storia di GO JU Italia
La leggenda
La Storia
L’origine del karate risale a più di mille anni fa. Quando il Dharama giunse al monastero di Shao Lin, in Cina, ideò per i suoi allievi alcuni metodi d’addestramento fisico in grado di conferire resistenza e forza fisica, necessarie, a mantenere rigida la disciplina che era parte della loro religione. Questo metodo fu presto sviluppato e divenne quello che oggi è conosciuto come arte di combattimento di Shao Lin. Tale arte fu importata nelle isole Ryu Kyu e si mescolò con le tecniche di combattimento lì praticate. Quando venne proibito l’uso delle armi si sviluppò il combattimento a mani vuote, il KARATE: (te) mano, (kara) vuote. A Okinawa, una di queste isole, sorsero le scuole del “Naha te” (la mano di Naha), “Shuri te” (la mano di Shuri) e il “Tomari te” (la mano di Tomari), le quali presero il loro nome dalle rispettive città. Da questi tre metodi derivano tutti gli stili di karate.


MAESTRO KANRYO HIGAONNA

IL MAESTRO CHOJUN MIYAGI

IL MAESTRO PETER URBAN
IL DOJO (道場)
- L’atmosfera del Dojo deve essere calma e serena e il silenzio deve essere completato salvo rumori propri della pratica.
- Nel Dojo siate consapevoli e gioiosi. Abbondante ogni considerazione di fama e ricchezza. Dimenticate i pregiudizi di razza e di sesso. L’ardore della pratica deve unirsi ad un’atmosfera di ricerca interiore. Siate sinceri.
- Se entrate temporaneamente o stabilmente nella nostra società, accettatene le regole seguendo con buona volontà gli insegnamenti e rispettando le gerarchie dei grandi.
Sono richieste tre qualità: una buona educazione, un grande amore per l’arte preferita, una grande fiducia nel Maestro. - Le regole tradizionali che vi vengono insegnate e l’atteggiamento mentale che vi viene suggerito, non sono delle mortificazioni imposte a chi pratica, ma sono un costume che favorisce il lavoro collettivo e il progresso individuale.
- Dovete essere puliti nel corpo e nel costume, entrare nel Dojo con il piede sinistro (uscirne col destro), disporre ordinatamente le calzature con la punta verso l’uscita.
- Portate rispetto ad ogni cosa, osservate gli orari e non mostratevi a torso nudo.
- Eseguite con cura i saluti tradizionali ma state attenti a non abusarne. Coltivate rispetto e gratitudine per il Maestro ed i compagni di pratica.
- Parlate il meno possibile. Controllate i vostri pensieri concentrandovi su quanto fate, su quanto vedete fare.
- Non vi distraete, non distraete gli altri.